La geotermia sfrutta il calore della Terra per alimentare gli impianti di riscaldamento e raffreddamento. È sufficiente avere un cortile condominiale e un amministratore attivo.
In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, la geotermia rappresenta una delle tecnologie più promettenti anche per l’ambito condominiale. L’energia geotermica è una fonte rinnovabile inesauribile che consente di riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria sfruttando il calore presente nel sottosuolo. Applicarla ai condomìni è possibile, vantaggioso e già realtà in molte città italiane.
Vediamo innanzitutto cos’è la geotermia e come funziona.
La geotermia si basa sull’utilizzo del calore naturale della Terra. Per gli edifici residenziali, si impiega in particolare la geotermia a bassa entalpia, che utilizza pompe di calore collegate a sonde geotermiche installate nel sottosuolo (generalmente tra i 100 e i 150 metri di profondità). Queste sonde assorbono energia termica che, attraverso uno scambio di calore, viene trasferita all’impianto dell’edificio per riscaldare o raffrescare gli ambienti.
Applicabilità nei condomìni: è davvero possibile?
Recentemente CondominioNotizie.it ha avuto modo di incontrare professionisti del settore proprio per discutere concretamente della possibilità di installare una tecnologia di questo genere. Sfruttare l’energia geotermica in condominio non è fantascienza, vediamo perché.
La geotermia può essere integrata anche in edifici condominiali, purché siano rispettati alcuni requisiti:
- disponibilità di uno spazio esterno (cortile, giardino condominiale) per l’installazione delle sonde;
- sistema di riscaldamento condominiale centralizzato o predisposizione ad accoglierne uno efficiente;
- deliberazione assembleare ai sensi dell’art. 1120 c.c., trattandosi di un’innovazione che migliora l’efficienza energetica.
Nell’incontro tecnico che abbiamo avuto, non senza qualche scetticismo iniziale, è emerso che vantaggi per i condomìni ci sono e possiamo riassumerli brevemente così:
- Ambientali, con riduzione dell’uso di combustibili fossili e l’azzeramento delle emissioni dirette di CO₂. Da considerare che i tecnici assicurano che non ci sarà nessun impatto estetico visibile;
- Economici, con il risparmio sulle spese di riscaldamento e raffrescamento tra il 30% e il 50% (dati ENEA) e con ridotti costi di manutenzione rispetto alle caldaie tradizionali. Vi è anche la possibilità di accedere a incentivi fiscali.
- Valorizzazione dell’immobile, con l’aumento della classe energetica dell’edificio e una maggiore attrattività sul mercato immobiliare.
Ci hanno fatto vedere degli esempi pratici di condomini in cui tale tecnologia è stata già applicata, dimostrandoci che un condominio di 30 unità ha sostituito l’obsoleto impianto centralizzato a gas con un sistema geotermico composto da sonde verticali e pompe di calore. Dopo 12 mesi i costi energetici si sono ridotti del 40% e che gli interventi di manutenzione si sono quasi azzerati. Inoltre, le unità immobiliari di quel condominio hanno visto aumentare il proprio valore del 10%.
Attenzione che non tutto oro è ciò che luccica! Nonostante, i numerosi benefici, esistono alcune criticità. Primo fra tutti i costi da sostenere, l’investimento iniziale può risultare importante.
Infatti, tenendo conto dei benefici fiscali che si potranno applicare per un intervento di riqualificazione energetica di questa portata resteranno in capo ad ogni unità immobiliare una cifra netta abbastanza importante che può variare tra i 7.000,00 e i 12.000,00 euro. Si tratta di una cifra certamente cospicua che va valutata però alla luce del risparmio in bolletta negli anni successivi e dell’incremento di valore dell’immobile.
Inoltre, le pratiche autorizzative, soprattutto per la perforazione, sono complesse e richiedono tempi lunghi. Non è assolutamente da trascurare, inoltre, una certa diffidenza culturale può frenare l’approvazione da parte dei condomini.
Il ruolo dell’amministratore è quindi fondamentale nel presentare correttamente l’intervento, spiegando con chiarezza i benefici tecnici ed economici e supportando i condomini nelle scelte.
Fonti normative di riferimento sono:
- D.lgs. 28/2011 sulla promozione delle energie rinnovabili;
- UNI EN 15450 per la progettazione di impianti geotermici;
- Linee guida regionali per l’autorizzazione delle perforazioni;
- Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).
La geotermia applicata ai condomìni rappresenta una straordinaria opportunità di innovazione energetica e valorizzazione patrimoniale. Per coglierla, è necessario superare le resistenze iniziali e affidarsi a tecnici qualificati, ma soprattutto avere un amministratore preparato, propositivo e informato sulle potenzialità di questa tecnologia.
Vuoi sapere se il tuo condominio è compatibile con un impianto geotermico? Hai già avviato un progetto e vuoi raccontarlo? Scrivici a redazione@condominionotizie.it. La transizione ecologica parte anche dal tuo edificio.

di Battista Praino Amministratore
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