Ogni giorno, nelle cucine dei nostri appartamenti, viene utilizzata una grande quantità di olio vegetale per cucinare. Ma una volta usato, dove finisce? Nella stragrande maggioranza dei casi, purtroppo, viene smaltito nel lavandino o nel WC, con conseguenze dannose per le tubature private e condominiali ma soprattutto, per l’ambiente. Esiste una soluzione semplice, ecologica ed economicamente vantaggiosa: il recupero degli oli vegetali esausti tramite appositi contenitori condominiali e convenzioni con aziende specializzate.
COSA SONO GLI OLI ESAUSTI
Gli oli vegetali esausti che abitualmente con i quali abbiamo a che fare sono quelli derivanti dalla frittura o dalla conservazione di alimenti (come sottoli, tonno, etc.). La stragrande maggioranza delle persone invece de effettuare uno smaltimento idoneo li versa nello scarico. Questa abitudine determina l’intasamento delle tubature, causando costosi interventi idraulici a carico del condominio; contribuisce in modo significativo al danneggiano delsistema fognario pubblico e degli impianti di depurazione; ma soprattutto contribuisce a inquinare gravemente l’ambiente. Basti pensare che un solo chilo di olio esausto può inquinare fino mille metri quadri di litri di acqua (leggi qui i dati di Legambiente).
Inoltre, trattandosi di un rifiuto urbano pericoloso se non correttamente gestito, è soggetto a specifiche disposizioni normative. Vediamo i principali riferimenti normativi principali
La raccolta e gestione degli oli vegetali esausti è regolata da un insieme di norme ambientali nazionali e comunitarie. Tra i principali riferimenti:
- Dlgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) – Parte IV, Titolo I, Art. 183 e ss.: definisce l’olio vegetale esausto come rifiuto urbano non pericoloso da raccogliere in forma differenziata;
- Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo: promuove la gerarchia dei rifiuti e valorizza il riutilizzo dei materiali come l’olio rigenerato;
- Decreto 27/01/1994 e D.M. 22/05/1998: disciplinano la gestione e le caratteristiche degli impianti di recupero e rigenerazione degli oli;
- Deliberazioni ARERA e regolamenti comunali locali: in alcuni casi prevedono obblighi o incentivi per i gestori del servizio di igiene urbana in merito al ritiro di oli esausti domestici.
In molti Comuni, la raccolta viene gestita tramite convenzioni tra l’amministrazione e soggetti iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, che possono operare anche in ambito condominiale.
LE SANZIONI
Il tema di cui stiamo parlando non è solo una responsabilità sociale e ambientale, si tratta di un obbligo di legge molto serio. Il Testo Unico dell’Ambiente del 2006 (il citato Dlgs 152/2006) stabilisce sanzioni amministrative che vanno dai 270 ai 1.550 euro per chi butta olio alimentare esausto nel lavandino o nel water. Il trasporto di olio esausto non correttamente dichiarato è invece un reato penale che comporta l’arresto fino a due anni e sanzioni pecuniarie fino a 26.000 euro.
IL RECUPERO IN CONDOMINIO: COME FUNZIONA
Negli ultimi anni, sempre più Comuni e aziende autorizzate hanno cominciato a promuovere la raccolta degli oli esausti anche in ambito condominiale, attraverso semplici passaggi:
- Installazione gratuita di un contenitore specifico (ecopoint) in area comune o nel locale rifiuti;
- Distribuzione ai condomini di taniche domestiche da 3 o 5 litri per raccogliere l’olio a casa;
- Servizio periodico di ritiro da parte dell’azienda autorizzata, su chiamata o a cadenza fissa;
- Tracciabilità e smaltimento a norma di legge, con rilascio di certificazioni.
L’intero servizio è generalmente gratuito per il condominio, poiché l’azienda trae profitto dalla rigenerazione dell’olio in biodiesel o glicerina, secondo i criteri dell’economia circolare.
I BENEFICI PER IL CONDOMINIO: NON SOLO ECOLOGICI
Attivare un servizio di raccolta degli oli esausti in condominio offre numerosi vantaggi:
- Vantaggi economici derivanti dai minori intasamenti delle condutture condominiali e da ciò deriva una minore richiesta di interventi di spurgo. Un condominio può risparmiare fino a 500 € l’anno in manutenzioni straordinarie;
- Vantaggi ecologici derivanti da una riduzione dell’inquinamento idrico e valorizzazione del rifiuto attraverso l’economia circolare;
- Valorizzazione degli immobili. La presenza del servizio aumenta il valore etico e ambientale dell’immobile;
- Responsabilità sociale, in quanto coinvolge i residenti in un progetto educativo e di rispetto per l’ambiente.
Inoltre, la dispersione di olio esausto nell’ambiente ha conseguenze gravi e durature:
- Sulle acque: l’olio forma una pellicola impermeabile che impedisce lo scambio di ossigeno nei corsi d’acqua, soffocando la flora e la fauna acquatica;
- Sul suolo: inquina la falda freatica e compromette la fertilità dei terreni;
- Sulla salute pubblica: l’inquinamento idrico da oli è difficile e costoso da trattare e può comportare rischi batteriologici.
Recuperare correttamente l’olio vegetale esausto significa inoltre:
- Ridurre il carico inquinante sulle reti fognarie;
- Consentire la rigenerazione in biodiesel, un combustibile pulito che emette fino al 60% in meno di CO₂ rispetto ai carburanti fossili (fonte: Enea);
- Promuovere l’educazione ambientale dei condomini, che si traduce in un senso di partecipazione attiva e cura collettiva degli spazi comuni.
- Ogni litro di olio esausto recuperato equivale a 2,5 kg di CO₂ evitata (fonte: Consorzio CONOE – Consorzio Obbligatorio Nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti).
COME ATTIVARE LO SMALTIMENTO DEGLI OLI ESAUSTI IN CONDOMINIO
L’attivazione del servizio è molto semplice,l’amministratore o un delegato dell’assemblea può contattare il gestore locale dei rifiuti (es. Hera, Amsa, Ama, ecc.) oppure aziende iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (Categoria 1 o 4) o Cooperative sociali con finalità ambientali o reinserimento lavorativo.
Si consiglia di verificare la gratuità del servizio, di richiedere la documentazione ambientale (certificazioni e iscrizione Albo) e di chiedere report annuali di raccolta, da allegare eventualmente al rendiconto condominiale.
Il recupero degli oli esausti è una buona pratica ambientale e una scelta di buon senso economico. In un’epoca in cui la sostenibilità è sempre più centrale, anche il condominio può fare la sua parte in modo semplice, concreto ed efficace.
Non si tratta solo di rispettare la legge, ma di abbracciare una cultura della responsabilità condivisa. Un piccolo gesto domestico può generare un grande impatto sulla collettività.
Scopri il centro di raccolta oli esausti più vicino a casa tua sul sito del consorzio nazionale di raccolta.
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di Battista Praino Amministratore
direzionerivista@condominiozeroproblemi.it