L’Osservatorio Nazionale Condomini accoglie con favore la mozione presentata dal Consigliere Cirillo nella Seduta Consiliare del 19 marzo 2025, finalizzata
all’istituzione di un Albo Nazionale degli Amministratori di Condominio con l’introduzione di un tariffario minimo. Riteniamo che questa sia una misura
necessaria per garantire professionalità, trasparenza e sicurezza in un settore che oggi comporta oneri e responsabilità sempre più gravosi.
Siamo da anni impegnato nella tutela e valorizzazione della figura dell’amministratore di condominio, ha sempre sottolineato la necessità di una
regolamentazione chiara e stringente per garantire la qualità del servizio offerto ai cittadini. L’amministratore di condominio non è una figura di secondo piano nella
gestione del patrimonio immobiliare del Paese, ma un professionista con compiti sempre più complessi e gravosi.
Registro o Albo: un errore di valutazione da parte di Venanzoni e Fiola Rimaniamo sorpresi dalle posizioni espresse dai Consiglieri Venanzoni e Fiola, i quali
continuano a insistere su un semplice registro degli amministratori, un’idea del tutto inadeguata rispetto alla complessità delle funzioni attribuite a questa figura. Un registro si limita a raccogliere nominativi senza garantire formazione, competenza e standard professionali minimi. Un albo, invece, impone precisi requisiti di accesso e permanenza, assicurando che gli amministratori abbiano le competenze necessarie per svolgere il loro ruolo con responsabilità e professionalità.
L’importanza della formazione istituzionale
Uno dei cardini fondamentali dell’istituzione di un Albo è la creazione di un percorso formativo istituzionalizzato. Oggi, la formazione degli amministratori è lasciata alle sole associazioni di categoria e a corsi privati, senza una regolamentazione uniforme e vincolante. Questo comporta una disparità di competenze tra i professionisti e una mancanza di garanzie per i condomini.
Un Albo Nazionale garantirebbe non solo l’accesso alla professione attraverso percorsi certificati e riconosciuti dallo Stato, ma anche un aggiornamento continuo
sulle normative in materia di edilizia, sicurezza sismica, gestione fiscale e responsabilità legale.
La gestione di un condominio oggi richiede conoscenze multidisciplinari, che spaziano dall’amministrazione finanziaria alla sicurezza strutturale degli edifici. Solo con una formazione adeguata e standardizzata si può garantire un livello professionale all’altezza delle crescenti responsabilità degli amministratori di condominio.
Le nuove responsabilità dell’amministratore di condominio
La normativa nazionale ha attribuito agli amministratori di condominio compiti cruciali, specialmente nelle zone a rischio sismico come i Campi Flegrei. Oggi gli
amministratori devono:
- Verificare lo stato dell’edificio e sensibilizzare i condomini sulla necessità di valutazioni di vulnerabilità sismica.
- Garantire la manutenzione e l’adeguamento degli edifici alle normativeantisismiche vigenti (D.M. 17/01/2018 – Norme Tecniche per le Costruzioni).
- Rispondere civilmente e penalmente in caso di negligenza nella gestione dellasicurezza strutturale.
- Gestire la documentazione e assicurarsi che tutti gli interventi edilizi rispettino il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001).
- Facilitare l’accesso a incentivi fiscali come il Sisma Bonus per interventi dimiglioramento sismico.
- Promuovere la sicurezza e la conformità normativa degli edifici amministrati, inlinea con le disposizioni vigenti.
- Gestire le emergenze in caso di calamità naturali o eventi straordinari, assumendo un ruolo chiave nella tutela della sicurezza abitativa.
Di fronte a questi compiti, lasciare la professione senza un’adeguata regolamentazione significa esporre condomini e cittadini a rischi gravissimi. Non si può accettare che una figura di tale rilevanza sia priva di una certificazione istituzionale, permettendo a chiunque di esercitare senza alcuna garanzia di
preparazione.
La necessità di un intervento nazionale
Sosteniamo con fermezza l’appello del Consigliere Cirillo affinché il Governo si attivi per l’istituzione di un Albo Nazionale. Una semplice legge regionale non sarebbe sufficiente: solo un intervento normativo statale può garantire uniformità e serietà nella regolamentazione della professione. L’istituzione di un Albo non è solo una questione di riconoscimento professionale, ma un atto di responsabilità nei confronti della collettività e della sicurezza del patrimonio immobiliare italiano.
Invitiamo dunque la classe politica a superare sterili resistenze e a lavorare concretamente per la tutela della sicurezza abitativa e della professionalità degli
amministratori di condominio. Non c’è più tempo da perdere.
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