Il concetto di Intelligenza Artificiale (IA) è oggi indissolubilmente legato alla realtà tecnologica che ci circonda, trovando recentemente applicazione in numerosi ambiti. Tuttavia, ne conosciamo l’esistenza dal 1956, quando, durante il convegno di Dartmouth Summer Research Project on Artificial Intelligence, ne venne coniato il termine come “lo sviluppo del sistema informatico” dando origine a un campo di studio completamente nuovo, ovvero la scienza dei dati. Si basa sulla creazione di una pluralità di sistemi, differenti tra loro come, ad esempio, le reti neurali, gli apprendimenti automatici e gli apprendimenti profondi in grado di svolgere compiti che richiederebbero, tradizionalmente, l’intelligenza umana.
DEFINIZIONE DI IA IN EUROPA
Una delle definizioni a cui possiamo fare riferimento è quella accolta dal regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale n.1689/2024, articolo 3, che si limita a “un sistema basato su una macchina progettata per funzionare con diversi livelli di autonomia e che può mostrare capacità di adattamento dopo l’implementazione e che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce dagli input che riceve come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare differenti ambienti”. Tali sistemi funzionano attraverso approcci di apprendimento automatico e approcci basati sulla logica e sulla conoscenza escludendo invece tutti quei sistemi che “utilizzano regole definite da persone fisiche per eseguire operazioni in modo automatico”. Nella denominazione di AI rientrano una varietà di strumenti che presentano differenti gradi di automazione e complessità, in quanto, tutto si muove sulla base di dati e di algoritmi che li elaborano, utilizzando modelli appropriati per i differenti processi e prendendo decisioni in modo autonomo. Tenendo presente quanto detto l’intento principale dell’AI è quello di massimizzare la tecnologia e le sue capacità comunicative e creative per promuovere un’interazione tra macchine e uomini traendone delle opportunità per il mercato del lavoro. Questo è possibile grazie all’impiego dei dati, i quali rappresentano i mezzi fondamentali per l’utilizzo della digitalizzazione. Per valersi di essi in maniera efficiente è utile che siano:
- Veri;
- Completi;
- Che si abbia certezza sulla loro origine;
Ciò perché il loro fine è quello di descrivere la realtà e regolarla.
Parliamo di una rivoluzione digitale le cui radici risalgono alla metà del secolo scorso, ma è con l’avvento del machine learning e con le tecniche di deep learning che si segna una vera e propria svolta; il machine learning (apprendimento automatico) si concentra sullo sviluppo degli algoritmi che consentono ai computer di apprendere i dati per migliorare le prestazioni, basandosi su esempi passati. D’altra parte, il deep learning (apprendimento approfondito) utilizza reti neurali per assimilare i dati. Entrambi questi approcci hanno la capacità di estrarre valore e conoscenza dall’analisi di grandi volumi di dati, utilizzando poi tali informazioni per lo scopo della ricerca. Nonostante queste conoscenze il digitale è, ancora oggi, un mondo in gran parte da scoprire. Il suo sviluppo segue diverse prospettive: può averne una più tecnocratica che si focalizza sulle caratteristiche del sistema oppure una prospettiva più indirizzata ai bisogni e ai desideri che i lavoratori vogliono soddisfare. Le caratteristiche conosciute che possono connotare in maniera differente un sistema di intelligenza artificiale sono tre, vale a dire la sua complessità, l’autonomia e la dipendenza dai dati. Queste stesse caratteristiche possono, a volte, implicare anche una opacità con il quale termine si va a intendere una carenza di conoscibilità e abilità del funzionamento del sistema portando alla formazione di bias (errore) o di distorsioni causate da pregiudizi.
Tale progresso ha portato numerose aziende a investire nella transizione digitale, evidenziando una continuità nelle loro politiche di investimento, riconoscendo le opportunità di crescita e recupero, oltre all’importanza delle competenze digitali per il funzionamento del sistema economico.
IA E LA FISCALITÀ IN CONDOMINIO
In questa seconda parte dell’articolo analizziamo in che modo l’IA possa influenzare la gestione dei condomini, approfondendo le sue applicazioni pratiche e le implicazioni giuridiche che ne derivano. Il progresso tecnologico ha consentito lo sviluppo di strumenti sempre più avanzati in grado di supportare l’amministrazione condominiale sotto diversi aspetti, migliorando l’efficienza e garantendo un maggiore controllo sulle attività fiscali e sulle risorse umane.
L’IA sta trovando crescente applicazione nella gestione condominiale, introducendo una serie di strumenti in grado di semplificare il lavoro dell’amministratore e di migliorare la vita quotidiana dei condomini. Uno degli ambiti in cui si sta rivelando particolarmente utile è sicuramente la gestione contabile e fiscale.
Grazie a sofisticati automatismi, i software basati su IA possono analizzare automaticamente le fatture, categorizzarle e registrare le spese nel bilancio condominiale, oltre a monitorare lo stato degli impianti per generare richieste di intervento preventivo, riducendo il margine di errore umano e garantendo una gestione finanziaria più accurata. Pertanto, uno dei principali vantaggi è l’automazione delle attività ripetitive. Gli amministratori si trovano spesso a dover gestire un numero elevato di compiti, come la registrazione delle spese e la pianificazione delle manutenzioni. In questo contesto, l’Intelligenza artificiale si rivela fondamentale, poiché libera gli amministratori da queste operazioni manuali. Oltre alla contabilità, l’IA può monitorare i consumi energetici dell’edificio, identificando anomalie o sprechi e suggerendo interventi per migliorare l’efficienza energetica. Questo non solo contribuisce a ridurre i costi operativi, ma promuove anche pratiche sostenibili all’interno della comunità condominiale. L’intelligenza artificiale non si limita a semplificare le attività quotidiane, ma può anche ottimizzare la pianificazione a lungo termine grazie all’analisi predittiva fondamentale per garantire il corretto funzionamento degli impianti condominiali e per ridurre i costi legati a riparazioni urgenti. I sistemi di IA possono esaminare dati storici su guasti e interventi di manutenzione, individuando schemi e tendenze che potrebbero sfuggire all’osservazione umana. Queste informazioni possono permettono agli amministratori di pianificare gli interventi di manutenzione in modo più efficace, consentendo la sostituzione di componenti difettosi prima che possano causare danni più gravi e costosi.
L’ottimizzazione delle risorse umane in edifici più complessi è un altro ambito di grande rilevanza: attraverso l’analisi predittiva, l’IA può gestire i turni del personale, come i portieri presenti nei maxi-condomini, garantendo una copertura efficiente e rispondendo alle esigenze specifiche del condominio. Inoltre, i sistemi di sicurezza intelligenti, come le telecamere dotate di riconoscimento facciale o i sensori avanzati, possono monitorare le aree comuni, rilevando comportamenti sospetti e notificando immediatamente gli amministratori o le autorità competenti.
Ognuna di queste attività in ogni caso non può prescindere dalla valutazione umana per renderla ottimale in qualsiasi ambito nella quale viene utilizzata.
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di Alessandro Gradelli, fiscalista
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