Sempre più condomini stanno installando colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Una mossa che nei prossimi anni usufruirà di grosse agevolazioni fiscali.
Le nuove tecnologie stanno ormai spingendo i sistemi di trasporto verso una rivoluzione “verde” che giorno dopo giorno acquista sempre maggior forza. Basti pensare che secondo l’associazione che raggruppa gli stakeholders della mobilità elettrica Motus-E, nel 2020 i veicoli “plug-in” (ricaricabili tramite presa di corrente) rappresentavano il 4,33% del mercato totale, nel 2021 questa percentuale è più che raddoppiata, attestandosi al 9,35%.
La tendenza è certificata dalle nuove disposizioni riportate nel decreto legislativo n. 48 del 10/06/2020, in cui all’articolo 6 si raccomanda che “negli edifici residenziali di nuova costruzione e negli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti, dotati di più di dieci posti auto, sono installate, in ogni posto auto, infrastrutture di canalizzazione, vale a dire condotti per cavi elettrici, al fine di consentire anche in una fase successiva di installare punti di ricarica per veicoli elettrici”. Un veicolo elettrico può arrivare ad avere un’autonomia che va da 200 a 600 km di percorrenza che, grazie ai sistemi di ricarica più avanzati, possono essere riforniti in tempi brevissimi.
Il condominio ha a disposizione diverse soluzioni cui può rivolgersi per garantire servizi analoghi: sono infatti già in uso wall-box (soluzione installata a parete) per la ricarica di singoli veicoli o colonnine di ricarica vere e proprie, dotate di due o più prese di ricarica da installare in aree comuni. In entrambi i casi il tempo di ricarica può ridursi fino a 6-7 ore, a seconda del caricabatterie in dotazione e della potenza erogata (fino ad un massimo di 22 kW).
L’installazione di un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici è considerata un intervento “trainato”, pertanto per il 2023 l’intervento rientrerà nel Superbonus al 110%. Tale aliquota scenderà al 70% nel 2024 ed al 65% nel 2025. Tutto questo ovviamente solo se l’installazione del punto di ricarica viene eseguita congiuntamente ad altri interventi cosiddetti “trainanti” che garantiscano il miglioramento di almeno due classi energetiche.
L’inserimento di un sistema di ricarica in un’autorimessa soggetta a prevenzione incendi, viene considerato una modifica ad “attività esistenti che non comportano un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendi”. È categorica la presenza di un estintore e la possibilità di intervenire con un dispositivo di sgancio che possa agire anche sulla colonnina di ricarica. Per le nuove installazioni quindi vanno rispettati i requisiti di sicurezza, stabilità e decoro, oltre ovviamente al benestare dell’assemblea condominiale. Niente paura per i proprietari di veicoli elettrici con box privato: l’installazione di una wall-box può avvenire anche privatamente a spesa dei condomini che volessero richiederlo.
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di Dario De Lisa, ingegnere
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