La stangata è arrivata, ce ne siamo accorti tutti. I dati di inizio 2022 parlano di un’inflazione triplicata in pochi mesi e volata al 4,8% ma l’impatto sulle tasche dei cittadini è sicuramente più alto. Basta guardare le bollette o i prezzi del supermercato per rendersene conto. I costi energetici per l’industria in Italia passeranno dagli otto miliardi di euro del 2019 ad almeno 37 miliardi nel 2022. Questi rincari si abbatteranno anche sui condomini con possibili, se non certi, incrementi delle rate condominiali (alcune stime parlano di 150 euro a famiglia in più nel 2022). È in parte inevitabile, ma occhio alle spese e soprattutto alle truffe.
Un buon amministratore dovrebbe aver preparato a fine anno un bilancio preventivo avvisando i condomini dei possibili rincari o addirittura mettendoli già in conto. Se così non fosse assicuratevi che gli aumenti siano giustificati documenti alla mano, non accontentatevi della risposta: “L’elettricità è più cara”. In alcuni casi, laddove il fondo cassa condominiale non bastasse, le rate potrebbero aumentare anche nel corso dell’anno, fermo restando che le spese andranno approvate in sede di bilancio consuntivo a fine 2022.
Rincari di questa portata potrebbero essere l’occasione per aggiornare gli edifici in cui viviamo e magari sfruttare i bonus in vigore quest’anno per installare impianti più efficienti e meno inquinanti o sistemi rinnovabili che ammortizzino il fabbisogno energetico condominiale. Pensiamo a pannelli fotovoltaici o più semplicemente a lampadine a led negli spazi comuni.
Sui bonus va segnalato come finalmente stia entrando in vigore un prezzario governativo che fissa dei tetti di spesa sulle detrazioni che le imprese edili possono chiedere, vista la spaventosa bolla a cui abbiamo assistito negli ultimi 12 mesi. Non è mai troppo tardi, ma essere intervenuti solo adesso sull’impennata dei prezzi ha fatto andare in fumo miliardi di euro con cui si potevano finanziare molti altri interventi sull’edilizia. Si pensi che solo i crediti d’imposta fittizi individuati e già bloccati ammontano a quattro miliardi di euro, di cui la metà già incassati.
Infine ci permettiamo un’ultima considerazione sui bonus. Quelli in vigore sono decine (solo a fine 2021 ne sono stati aggiunti altri 37) con coperture per molti miliardi di euro. Eppure, nonostante gli impegni internazionali sui cambiamenti climatici, la retorica della politica sull’ambiente e gli impegni a piantare miliardi di alberi nel prossimo futuro, il “bonus verde” (a cui dedichiamo un articolo molto interessante in questo numero) è quello in assoluto più insufficiente. Non solo ha una detrazione decennale di appena il 36% ma prevede un tetto bassissimo di 1.800 euro di contributo massimo per intervento.
Oltre al verde parliamo anche in questo numero dei nostri argomenti più cari: ammodernamento dei condomini attraverso tecnologia e competenza, bonus, regole condominiali e investimenti immobiliari. Attendiamo come sempre le vostre proposte e i vostri dubbi da risolvere, scriveteci e nel frattempo buona lettura!
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di Andrea Battistuzzi – Giornalista
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