Decisione del Consiglio di Stato che recepisce una sentenza europea di ottobre 2024. Si apre ancora di più il mercato della gestione immobiliare
L’Italia si adegua alla normativa europea e fa cadere l’incompatibilità storica fra le professioni di agente immobiliare e di amministratore di condominio. La decisione arriva dal Consiglio di Stato che in realtà si è limitato a recepire la sentenza del 4 ottobre scorso della Corte di Giustizia Europea che aveva dichiarato l’illegittimità della posizione normativa italiana. Secondo i giudici europei infatti il divieto confligge con la “direttiva servizi”, volta a liberalizzare servizi al consumatore e in vigore dal 2013.
Il Consiglio di Stato ha quindi recepito l’indicazione comunitaria ribadendo però il limite per cui chi svolga entrambe le professioni non può fare da intermediatore immobiliare su di un immobile che gestisce come amministratore di condominio. Sarebbe evidente infatti il potenziale conflitto di interessi ai danni dell’acquirente.
Per le associazioni di categoria si tratta di una vittoria storica che mette fine a un divieto che negli anni aveva portato a storture e situazioni ai limiti della legalità. Un divieto che poneva un confine esagerato tra due mondi contigui, la gestione degli edifici e il mercato immobiliare. “Finalmente si fa definitiva chiarezza sull’acclarata compatibilità, in via preventiva e generale, tra l’attività di agente immobiliare e quella di amministratore di condominio”, ha commentato Gian Battista Baccarini, presidente nazionale della Fiaip, “mantenendo il sensato divieto di intermediare un immobile amministrato, consentendo alle agenzie immobiliari di diventare multidisciplinari ampliando i propri servizi a beneficio e a tutela del cittadino”.
La sentenza apre così a una maggiore concorrenza sul mercato della gestione immobiliare, già da tempo in fermento, come abbiamo scritto più volte, per l’ingresso di grandi gruppi stranieri nell’amministrazione condominiale italiana. La vera novità sta nel fatto che da oggi le agenzie immobiliari potranno ampliare i servizi e offrire un importante prodotto in più ai propri clienti. Resta ovviamente la distinzione dei percorsi formativi per accedere alle due professioni.
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a cura della redazione
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