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CANNE FUMARIE: CERTIFICAZIONI, VERIFICHE, PERICOLI E CONTENZIOSI CONDOMINIALI

Dicembre 9, 2024
in Normativa
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CANNE FUMARIE: CERTIFICAZIONI, VERIFICHE, PERICOLI E CONTENZIOSI CONDOMINIALI
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Risistemare gli spazi comuni abbandonati è uno dei fattori che incrementano il valore di un edificio e dei suoi appartamenti. Giardini e terrazzi condominiali possono essere sistemati per aumentare la socialità o sfruttare meglio parti di pregio di un palazzo altrimenti svalutate. 

È bene ricordare innanzitutto che gli amministratori di condominio devono possedere, per tutti i sistemi fumari presenti nell’edificio, i relativi certificati di conformità DM 37- 08 che sono fondamentali per attestare il corretto funzionamento e la rispondenza alla normativa UNI 7129. 

Le canne fumarie sono un bene comune, e pertanto nell’obbligo di garanzia alla conservazione e alla sicurezza, l’amministratore deve provvedere periodicamente all’esecuzione delle verifiche per accertare la corrispondenza degli impianti fumari e se occorre al ripristino del sistema fumario nel caso sussistano difformità tecniche e situazioni di pericolo. 

Le verifiche tecniche di controllo (Video Ispezione, prova di tenuta, ecc) e di ripristino, indicate nella normativa UNI 10845, possono essere eseguite soltanto da tecnici o ditte abilitate dotate di apparecchiature omologate. Eventuali condotte omissive o eventi lesivi ricadono sull’amministratore che può incorrere in gravi responsabilità penali.

Se l’impianto fumario fosse sprovvisto della dichiarazione di conformità, è necessario verificare velocemente l’idoneità anche quando devono essere eseguiti interventi tecnici di manutenzione o di riqualificazione dell’impianto. Nel caso in cui la verifica d’idoneità del sistema fumario risultasse negativa, l‘impianto o gli impianti a esso collegato non possono funzionare fino a quando non sarà eseguita la messa a norma o realizzata una nuova canna fumaria.

I possibili sistemi fumari presenti negli edifici, e che devono possedere il certificato di conformità ed essere controllati periodicamente, sono:

– la canna fumaria a servizio dell’impianto di riscaldamento centralizzato;

– la canna fumaria a servizio degli impianti autonomi;

– la canna fumaria a servizio delle cucine.

Non basta avere una caldaia perfettamente regolata nella sua combustione se però la canna fumaria non è adatta al tipo d’impianto. Un sistema fumario mal dimensionato o realizzato con materiali scadenti e inadeguati, va a interferire negativamente nel ciclo di funzionamento dell’impianto e può provocare numerose problematiche fino a situazioni di pericolo. Non accordare la giusta considerazione agli impianti fumari e l’assenza di controlli periodici sulla canna fumaria può comportare gravi situazioni di pericolo (monossido di carbonio) e pesanti risvolti.

L’evoluzione tecnologica, soprattutto con i generatori a condensazione, sta comportando una notevole rilevanza sulle canne fumarie a servizio degli impianti di riscaldamento centralizzati o autonomi, evidenziando sempre più la non conformità alle norme e alla sicurezza. 

Chiunque è senz’altro a conoscenza di questa nuova realtà, e pertanto si rende necessario adottare tutti quegli accorgimenti tecnici fondamentali e obbligatori per mantenere il condotto fumario efficiente e rispondente alle normative vigenti. 

Di recente, a seguito delle numerose sostituzioni delle vecchie caldaie autonome collegate alla canna fumaria collettiva, si rileva sempre di più la presenza di scarichi fumi in facciata che provocano notevoli contenziosi tra condomini. Si tratta di situazioni che potrebbero ricadere sulle responsabilità dell’amministratore, per il mancato rispetto della norma UNI 7129 riguardante le distanze da mantenere nel posizionamento del terminale di scarico, e soprattutto nell’intollerabilità di fumi ed esalazioni nocive. 

E bene ricordare che gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente (un metro sopra il colmo). 

In pratica, lo scarico di tutti gli impianti termici deve andare a tetto tramite corrette canne fumarie, sia che si tratti di edifici mono che plurifamiliari. 

Detto questo, è necessario dire che la normativa prevede anche una serie di deroghe al suddetto obbligo nel caso in cui s’installa una caldaia ad alta efficienza energetica (caldaia a condensazione). 

Pertanto, nel rispetto di quanto è prescritto dalla norma UNI 7129 riguardante le distanze da mantenere nel posizionamento del terminale di scarico, è possibile scaricare a parete se: 

1. Si sostituisce la caldaia che già scaricava a parete prima del 31 agosto 2013. 

Dopo le necessarie verifiche di riscontro; 

2. Si sostituisce una caldaia a camera aperta che scaricava in canna fumaria collettiva ramificata; 

3. Un tecnico abilitato valuta che, per motivi tecnici, non è possibile raggiungere il tetto; 

4. Si installa una caldaia a condensazione in un condominio la cui canna fumaria comune non sia predisposta a questa tipologia di caldaia; 

5. In abitazioni dove lo scarico a tetto è incompatibile con le norme di tutela dell’edificio (ad esempio, nei centri storici); 

Si installa un sistema ibrido composto da almeno una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore con specifiche caratteristiche. E’ buona regola prima di trovarsi degli scarichi fumi sulla facciata e relativi contenziosi, valutare la possibilità della messa a norma della canna fumaria esistente o di realizzare una nuova canna fumaria idonea per caldaie a condensazione, per consentire lo scarico a parete in forma temporanea fino a quando tutti i condomini non procedono anch’essi alla sostituzione. 

Se il condominio avesse già deliberato la possibilità di adottare lo scarico a parete perché non è possibile la messa a norma della canna fumaria esistente o la realizzazione di una nuova, l’amministratore deve essere sempre informato dal condominio sulla sostituzione della caldaia e ricevere la certificazione di conformità rilasciata dalla ditta installatrice. 

Nel caso in cui però l’assemblea condominiale non permettesse di adottare lo scarico a parete si deve immediatamente deliberare affinché sia messa a norma la canna fumaria esistente o realizzata una nuova canna fumaria idonea per caldaie a condensazione. 

La STESA affronta globalmente tutte le problematiche sui condotti d’evacuazione dei fumi, ricercando e offrendo le soluzioni per risolvere ogni anomalia oltre a tutti quegli accorgimenti tecnici fondamentali per mantenere il condotto fumario efficiente e rispondente alle normative vigenti. 
© Riproduzione riservata 

di Stefano Sandrelli 

stesasrlservizi@gmail.com 

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