La “polizza obbligatoria NAT CAT” ha ottenuto finalmente, e in extremis, un rinvio e uno scaglionamento. Ultimamente, infatti, tra rinvii annunciati e interpretazioni fantasiose, molti amministratori di condominio si sono ritrovati a cercare risposte tra normative, circolari e fraintendimenti condominiali. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo bene di cosa si tratta.
Il termine NAT CAT è l’abbreviazione di “natural catastrophes”, ovvero catastrofi naturali. Con l’articolo 1, commi da 101 a 111, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio 2024), è stato introdotto un obbligo assicurativo contro eventi catastrofali quali terremoti, alluvioni, frane ed esondazioni per tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia iscritte nel registro delle imprese.
È qui che nasce il primo, grande fraintendimento: i condomìni non sono imprese, né sono iscritti alla Camera di Commercio, pertanto non rientrano tra i soggetti obbligati alla stipula di questa polizza.
Chi deve stipularla, dunque? Solo le imprese.
Tutte le altre realtà, compresi i condomìni, possono farlo su base volontaria, valutando con il proprio assicuratore di fiducia l’opportunità di estendere o integrare le garanzie già presenti nelle polizze globali fabbricati.
Come se la questione non fosse già abbastanza intricata, è circolata nelle ultime settimane anche la notizia di un presunto rinvio dell’obbligo. Ricordiamo che l’obbligo decorreva dal 31 marzo 2025 ma per fortuna, a pochi giorni dalla scadenza, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per posticipare l’obbligo a scaglioni.
LE NUOVE SCADENZE
Le aziende di piccole dimensioni e le micro imprese avranno tempo per adeguarsi fino a mese di gennaio 2026, mentre quelle di medie dimensioni lo dovranno fare entro il 1° ottobre 2025 (A differenza di quelle di grandi dimensioni per le quali non è prevista alcuna proroga ma solo un periodo transitorio di novanta giorni per adeguarsi senza alcuna sanzione).
Per chi opera nel settore assicurativo, questo tipo di “zona grigia” è tutt’altro che nuova. Anzi, ci ricorda quanto sia fondamentale non limitarsi ai titoli di giornale ma leggere le norme fino all’ultima riga comprese le note a piè pagina.
L’obbligo NAT CAT non coinvolge direttamente i condomìni, ma rappresenta un altro segnale di come il rischio catastrofale sia entrato a pieno titolo nelle valutazioni patrimoniali degli immobili. E chi amministra, ancora una volta, dimostra di voler restare aggiornato, preparato e presente. A 360 gradi.
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di Gabrio Bacchini, scrittore e assicuratore
ga.brio@libero.it