La sentenza del TAR Lazio n. 364/2024 pubblicata in questi giorni si inserisce nel dibattito sulla disciplina delle spese di mediazione introdotta con il decreto del ministero della Giustizia del 24 ottobre 2023, n. 150.
Il ricorso, presentato dal Codacons e da altri soggetti, contestava le nuove disposizioni sulla ripartizione dei costi della mediazione, ritenendole illegittime e discriminatorie. In particolare, si evidenziava come il nuovo sistema sopprimesse la gratuità della fase iniziale della mediazione e introducesse oneri economici fin dal primo incontro, ponendo un ostacolo all’accesso alla giustizia, in violazione dell’articolo 24 della Costituzione e delle normative sovranazionali.
Di contro, il ministero della Giustizia e il ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno difeso la legittimità del regolamento, sottolineando che le nuove disposizioni sono coerenti con la riforma della mediazione, finalizzata a rafforzarne l’efficacia e la professionalità. Inoltre, il sistema è stato delineato in modo da garantire misure di compensazione, come il patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti e il riconoscimento di crediti d’imposta.
I principii di diritto espressi dal TAR
Il TAR ha rigettato il ricorso, affermando la piena legittimità della normativa impugnata. La decisione si basa su precisi ed individuati principi cardine e cioè:
- Conformità alla riforma della mediazione: il rafforzamento della professionalità dei mediatori e la previsione di un costo iniziale per la procedura rientrano nella logica di rendere la mediazione uno strumento realmente efficace e non un mero passaggio formale;
- Proporzionalità dei costi: Le spese di mediazione sono parametrate al valore della controversia e prevedono riduzioni nei casi obbligatori. Inoltre, esistono forme di agevolazione economica, come il patrocinio a spese dello Stato e il credito d’imposta;
- Mancanza di violazione del diritto di accesso alla giustizia: Il TAR ha ritenuto che la previsione di un costo per il primo incontro non rappresenti un ostacolo insormontabile all’accesso alla giustizia, ma anzi favorisca un utilizzo più responsabile della mediazione, incentivando la risoluzione stragiudiziale delle controversie;
- Compatibilità con il diritto comunitario: Non emergono profili di contrasto con la direttiva 2008/52/CE né con l’articolo 47 della Carta di Nizza, poiché la mediazione resta una condizione di procedibilità che non impedisce l’accesso alla giurisdizione ordinaria.
La sentenza conferma quindi la legittimità delle nuove disposizioni, respingendo tutte le censure sollevate dai ricorrenti. In particolare, il TAR ha evidenziato che:
- L’introduzione delle spese per il primo incontro non rende la mediazione eccessivamente onerosa, ma ne aumenta l’efficacia e la qualità. Inoltre, le spese della mediazione responsabilizza le parti coinvolte con particolare riguardo all’utilità dell’incontro e permette loro, in caso di esito positivo, di definire la controversia senza il rischio di subire costi ben più elevati connessi all’instaurazione di un giudizio;
- Il sistema di agevolazioni (credito d’imposta e patrocinio a spese dello Stato) garantisce un equo bilanciamento tra l’onere economico e il diritto di difesa;
- Il regolamento ministeriale impugnato è coerente con gli obiettivi della riforma e con la normativa comunitaria.
Quindi, la decisione del TAR Lazio ribadisce la legittimità della nuova disciplina sulle spese di mediazione, confermando l’impostazione del legislatore nel rafforzare l’efficacia dell’istituto e il ruolo dei mediatori, senza pregiudicare il diritto di accesso alla giustizia. La sentenza assume rilievo nel panorama giuridico italiano, in quanto chiarisce la portata della riforma e fornisce un orientamento deciso e granitico per eventuali future contestazioni che possano insorgere in tema.
Un impatto significativo della pronuncia in commento si registra nel diritto condominiale, settore nel quale la mediazione obbligatoria gioca un ruolo fondamentale nella gestione delle controversie tra condomini ed il condominio ed anche e tra condomini e l’amministratore. La conferma della legittimità dell’attuale disciplina delle spese di mediazione potrebbe influire positivamente sulle dinamiche delle dispute condominiali, incentivando una maggiore responsabilizzazione delle parti e una più efficace risoluzione extragiudiziale dei conflitti, riducendo così il ricorso ai processi.
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di Alessandra Zarcone, avvocato
avv.alessandrazarcone@gmail.com