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Home Problemi condominiali

Mercato libero, cosa deve fare l’amministratore per tutelare i condomini?

Febbraio 21, 2025
in Problemi condominiali
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Mercato libero, cosa deve fare l’amministratore per tutelare i condomini
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DOMANDA RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO

A seguito della fine del mercato tutelato per i condomini e il conseguente passaggio al mercato libero un amministratore di condominio cosa deve fare per tutelare i condomini da lui gestiti? Il nostro amministratore a questa specifica domanda non ha dato una risposta esaustiva, ha allargato semplicemente le braccia informandoci che nel nostro caso si era rimasti con il vecchio fornitore. Ci può dare delle delucidazioni in merito?

Da aprile 2023 per i condomini è finito il cosiddetto “mercato tutelato” per i contratti di fornitura dell’energia elettrica e si è passato obbligatoriamente al cosiddetto “mercato libero”.  

La grande differenza è che, mentre con il mercato tutelato il prezzo dell’energia, che varia ogni tre mesi sulla base dell’andamento del mercato all’ingrosso, veniva determinato da Arera (l’autorità di controllo sull’energia), con l’obbligo al passaggio al mercato libero ognuno degli operatori che forniscono energia può stabilire il prezzo da applicare ai suoi clienti e, soprattutto, le condizioni contrattuali da applicare.

I costi nelle bollette condominiali si stanno già vedendo con un incremento importante sulle rate condominiali che andiamo a richiedere ai nostri amministrati. 

Ricordiamo che in ambito condominiale l’uso dell’energia elettrica è limitato e serve per le sole parti comuni (illuminazione androne, scale, viali), oltre che per l’uso della forza motrice dell’ascensore, della centrale termica del riscaldamento/condizionamento condominiale e degli altri impianti condominiali che possono essere presenti in condominio (citofono, antenne, cancelli motorizzati, ecc.). 

I costi dell’energia elettrica saranno molto più sentiti per i singoli condomini a partire da aprile 2024 quando anche le utenze private dovranno abbandonare il mercato tutelato e passare al mercato libero. Infatti, nelle nostre abitazioni si fa un uso notevolmente maggiore di energia rispetto all’uso condominiale. Come sappiamo utilizziamo l’energia elettrica oltre che per illuminazione delle abitazioni, anche per il frigo, la lavastoviglie, la lavatrice, i condizionatori, la televisione, per ricaricare gli elettrodomestici e i telefoni, i computer, ecc.).

La scelta del fornitore al quale rivolgersi diventa importante, sia in ambito privato che condominiale. 

Ma come dovremo districarci fra le centinaia di offerte che ci perverranno da parte degli operatori di mercato? Quali sono gli strumenti per vagliare correttamente le offerte che ci saranno proposte con il mercato libero dell’energia?

Il discorso che facciamo vale sia in ambito condominiale che privato.

Va detto, innanzitutto, che non è obbligatorio passare dall’attuale fornitore ad un altro, possiamo rimanere anche con il nostro fornitore se questo ci propone un contratto adeguato alle nostre esigenze.

A nostro parere lo strumento migliore è quello di andare sul portale di Arera, dove sono presenti le tariffe di tutti i principali operatori e confrontare le tariffe che questi praticano per scegliere l’operatore migliore. Infatti, troveremo elencate le tariffe praticate dai vari operatori da quella maggiormente conveniente a quella che lo è di meno.

Anche nel mercato libero il riferimento è il mercato energetico all’ingrosso, ma ognuno dei vari operatori del mercato applicherà una propria politica strategica/commerciale per prevalere sui suoi competitor ed acquisire una fascia di mercato maggiore. 

Molta attenzione deve essere data anche alla scelta del contratto che si andrà a sottoscrivere. Alcuni operatori potranno fornire un prezzo migliore in base alle fasce orarie di utilizzo dell’energia o applicando degli sconti in base alla durata del contratto che si va a firmare.

Le principali tipologie di offerte che troviamo sono:

Offerte a prezzo variabile, dove il fornitore è obbligato ad applicare le quotazioni di mercato mensili;

Offerte a prezzo fisso, in questo caso il costo dell’energia è garantito per il periodo contrattuale, in genere 12 mesi per essere successivamente rinegoziato alla scadenza o passare ad un altro fornitore;

Offerte congiunte per la fornitura di luce e gas, che potrebbero essere quelle maggiormente convenienti.

In ambito condominiale, a nostro parere, debbono essere considerati anche altri fattori, primo fra tutti la garanzia di evitare distacchi delle utenze in casi di morosità, con la conseguente interruzione del servizio fornito a tutti i condomini. 

Gli amministratori di condominio sanno perfettamente, a differenza di molti condomini, che per un condominio è facile incorrere in una morosità non voluta a seguito del mancato pagamento di una fattura per un’utenza condominiale. 

Questo può essere dovuto a molteplici fattori: prima fra questi la tardiva ricezione della fattura mensile, dovuta ai consueti ritardi delle poste; o a causa della cronica difficoltà di incassare da parte dell’amministratore nei tempi previsti i ratei condominiali. 

Il ritardo nell’incasso delle rate ordinarie è dovuto non solo alla morosità dei soliti condomini ma anche ai consueti ritardi da parte dei cosiddetti “condomini virtuosi” di pagare le rate condominiali rispettando le scadenze. 

Questo determina per l’amministratore la conseguente impossibilità di pagare i fornitori nei termini stabiliti.

Infatti, la maggior parte degli operatori del settore energetico dopo il mancato pagamento di due sole fatture mensili provvedono direttamente a distaccare l’utenza in sofferenza economica. L’unico obbligo che hanno è l’invio di una messa in mora che normalmente viene effettuata di routine dopo il mancato pagamento della prima fattura scaduta con l’avviso di sospensione del servizio. 

Questo comporta che, se si sceglie il fornitore sbagliato, anche se è quello che pratica il prezzo migliore, si avranno oltre che dei grossi disagi, che si possono facilmente immaginare a seguito del distacco della fornitura, anche gli onerosi costi da sostenere per il riallaccio della fornitura. 

Questo sarà il nuovo business per molti operatori del settore energetico per rientrare delle agevolazioni praticate agli ignari clienti. 

Infatti, il nuovo allaccio deve essere fatto con lo stesso fornitore, in quanto non si può in questo frangente trovarne un altro in tempi brevi, per non restare senza energia elettrica o gas per lungo periodo, in alcuni casi occorrono anche mesi. 

I costi per il riallaccio sono molto onerosi e variano da fornitore a fornitore. Inoltre, prevedono anche che l’insoluto venga pagato prima della richiesta di riattivazione del servizio.

Attenzione nella scelta del nuovo fornitore, non è tutto oro ciò che luccica.

© Riproduzione riservata

di Battista Praino Amministratore 
direzionerivista@condominiozeroproblemi.it 

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