L’assemblea condominiale è di fatto una moderna “agorà” forse meno ricca di filosofi ma pur sempre un luogo nel quale l’arte del parlare in pubblico può fare la differenza. Sul tavolo poco importa se siano presenti preventivi, tabelle millesimali, deleghe, ciò che da lì a poco dopo l’inizio della riunione di condominio comincerà a fare la differenza sarà la qualità della comunicazione, la qualità dei comportamenti agiti dai condomini, la qualità di riuscire con maggior o minor serenità a parlare in pubblico.
Ciò che va evitato è che si inneschi un clima relazionale inquinato dal timore di esporsi, dalla rabbia del non riuscire ad esprimersi con serenità oppure dal desiderio di riuscire a farsi ascoltare o dalla speranza di finire nei tempi e riuscire a far passare tutti i lavori presenti nell’ordine del giorno. In questa “alchimia emotiva” spesso si nascondono quei timori e quei conflitti che purtroppo rendono famosa, ma in modo svalutante, la “riunione di condominio”. Eppure basterebbero poche conoscenze per aiutare i condomini a diventare più abili nell’esprimersi con coerenza verbale e non verbale per far sì che in quell’agorà moderna si possano prendere decisioni con efficacia, rispetto e perfino un tocco di leggerezza.
Spesso a creare quello stato di disagio in chi si esprime di fronte ad altri c’è il timore di non piacere, di non essere adeguati, di sentirsi criticati ancora prima di cominciare a parlare. La naturale paura “ad esposi” che gli esseri umani hanno, è una forma molto antica di difesa, quindi non c’è nulla di sbagliato nel sentirsi imbarazzati di fronte al pubblico, sia esso fatto di persone conosciute o sconosciute. La conoscenza, l’allenamento e la pratica diventano nostri alleati per permetterci di vivere con più efficacia e serenità quei momenti nei quali siamo chiamati a parlare di fronte ad altre persone. E nella nostra vita non abbiamo da gestire solo le riunioni di condominio!!
Sapere che certe parole pronunciate con un certo tono e volume di voce, o certi sguardi o gesti agiti, possono diventare l’innesco per una reazione non funzionale da parte di un altro condomino presente all’assemblea. Possiamo anticipare, ridurre o evitare possibili micro e macro conflitti.
Ecco perché, al di là dei regolamenti e della bontà di un preventivo, che di sicuro hanno il loro peso, ciò che ho notato spesso, quando ho assistito a riunioni di condominio, è che funziona di più fare attenzione alla qualità dell’eloquio ed alla gestione del proprio stato emotivo. Vivere male lo stress dell’esporsi è una delle principali cause di rigidità che porta alla difesa e all’attacco comportamentale da parte di chi è chiamato a parlare in pubblico o vorrebbe farlo ma siccome non ci riesce allora l’emotività prende il sopravvento, l’impulsività comincia a farla da padrone e la persona rischiamo che venga poi etichettata come aggressiva o maleducata
Da questo disequilibrio interno potrebbe invece nascere un gran bell’equilibrio grazie al fatto che le persone cominciano a formarsi e a conoscere le regole del parlare in pubblico, come l’importanza di gestire le pause, fondamentali per dare tempo agli interlocutori di comprendere un preventivo o una proposta, di digerire un numero, di potersi esprimere con serenità sapendo di dire un’idea diversa da quella che si è appena ascoltata
Saper come gestire una comunicazione in modo consapevole, riduce le perdite di tempo, evita le ripetizioni, limita le interruzioni nervose e, dato non irrilevante, fa risparmiare soldi all’intero palazzo: meno ore di riunione significano minori compensi di amministrazione e minor frizione, distacco o aggressività tra condomini
Se stai leggendo queste righe è perché CondominioNotizie.it ti interessa come stimolazione culturale per decidere se hai piacere o bisogno di imparare a parlare con maggior serenità e fluidità di fronte ad un gruppo di persone, portando a “casa” ciò di cui hai bisogno.
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di Paolo Manocchi, formatore comportamentale Life e Business coach
manocchipaolo@gmail.com










