Ogni anno, in migliaia di condomìni italiani, si rinnova il rituale – talvolta acceso – dell’assemblea condominiale. Tra bilanci, lavori straordinari e quote da ripartire, c’è un tema che, quasi immancabilmente, accende il dibattito: la gestione delle polizze assicurative del fabbricato e, soprattutto, dei sinistri.
In questi momenti, emergono posizioni variegate e talvolta confuse:
“Ma l’assicurazione non dovrebbe coprire tutto?”, “perché non cambiamo compagnia? Su Facebook consigliano un’assicurazione migliore!”. E ancora: “A casa mia, il danno me lo hanno pagato subito!”
Tutti pareri legittimi, ma spesso fondati più su esperienze personali isolate o informazioni raccolte in rete, che su una reale conoscenza del contratto assicurativo in vigore.
LA POLIZZA: UNO STRUMENTO COMPLESSO, NON UN VOLANTINO PUBBLICITARIO
La polizza globale fabbricati è un documento tecnico, non un semplice depliant promozionale. Spesso si tratta di contratti lunghi e articolati – anche oltre 60 pagine – contenenti clausole complesse: franchigie, scoperti, rivalse, sotto-limiti, esclusioni, delimitazioni territoriali, obblighi in caso di sinistro, e molto altro. Non basta leggerla: occorre comprenderla.
IL RUOLO DELL’AMMINISTRATORE: TECNICO, MEDIATORE, GARANTE
Un amministratore competente e aggiornato non si limita a firmare la polizza. Analizza attentamente le condizioni contrattuali, le confronta con quelle di altri operatori del mercato, valuta i rischi specifici del condominio e tratta con l’assicuratore per ottenere clausole più favorevoli.
Un lavoro tecnico, spesso invisibile, ma determinante per la serenità futura del condominio. Eppure, questo lavoro viene talvolta messo in discussione da commenti sui social o dal passaparola.
ATTENZIONE AL “FAI-DA-TE” ASSICURATIVO
Oggi è facile imbattersi online in “esperti” improvvisati: il vicino di casa che ha avuto un’esperienza positiva con una compagnia, l’utente del gruppo Facebook che consiglia una polizza perché “a lui hanno pagato subito”, o l’amico dell’amico che lavora nel settore. Ma ogni condominio ha caratteristiche uniche, impianti diversi, rischi specifici e esigenze assicurative che non possono essere standardizzate. Scegliere una polizza sulla base di un consiglio generico trovato su internet è come selezionare un chirurgo leggendo le recensioni su Google.
ESEMPIO PRATICO: UN CASO DI RIVALSA
Un condominio subisce un danno da infiltrazione causato da una ditta incaricata della manutenzione del tetto. La compagnia assicurativa liquida il danno, ma – non avendo escluso la clausola di rivalsa – esercita il proprio diritto chiedendo al condominio il rimborso parziale della somma versata, in quanto il danno è stato causato da un fornitore incaricato senza verifica dei requisiti.
Un amministratore competente, se avesse negoziato l’esclusione di tale clausola o una specifica tutela in fase di stesura della polizza, avrebbe potuto evitare l’esborso. Morale: non tutte le polizze sono uguali, e la differenza è spesso nei dettagli.
L’amministratore non è un nemico, e il condòmino non è un incompetente. Entrambi sono chiamati a collaborare per una gestione efficace, trasparente e sicura del bene comune.
Un amministratore che studia le polizze, le spiega, le discute in assemblea e propone soluzioni sensate è una risorsa preziosa, non un costo da ridurre. Il futuro del condominio passa da una alleanza consapevole tra professionisti competenti e condòmini informati. Le condizioni generali di assicurazione non devono dividerci, ma unirci verso un modello di gestione intelligente del patrimonio immobiliare condiviso.
Bisogna fidarsi maggiormente, ma anche essere messi in condizione di comprendere meglio.
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di Gabrio Bacchini, scrittore e assicuratore
ga.brio@libero.it