Spesso chi svolge il mestiere di amministratore di condominio tende a vedere ogni nuovo adempimento solo come un pesante onere in più alla propria attività, certamente un punto di vista comprensibile ma che può portare anche ad una visione pessimistica e poco incline al miglioramento.
Quando le cose da fare sono tante, e spesso al medesimo compenso, certamente si può vedere ogni nuova attività da svolgere come un’ulteriore attività “mangia tempo”, che i condomini difficilmente comprenderanno ed apprezzeranno, in quanto se si sarà occupati la conseguenza più superficiale e semplicistica per il condòmino sarà pensare che “l’amministratore non c’è mai”.
In alcuni casi può essere verità, in altri una scelta quella di essere defilati dalle attività al pubblico dettata dalla necessità di poter essere operativi e terminare proprio le incombenze.
Altre volte, la maggior parte, solo una mancata percezione del lavoro dell’amministratore stesso.
Anche se può sembrare inusuale, la moltitudine di attività svolte dagli studi d’amministrazione condominiale possono, invece, diventare un positivo argomento per la comunicazione dello studio.
Per comunicazione si intende tutta la parte comunicativa che i condòmini, i futuri tali, i collaboratori, i fornitori e (non c’è niente di male nell’ammetterlo) i colleghi/concorrenti possono trovare online e offline a nome dello studio.
È chiaro che nell’era della digitalizzazione, dove ogni giorno ci troviamo ad utilizzare un mezzo digitale per inviare messaggi, parlare, interagire, cercare, consultare, trasmettere, in sostanza comunicare, esserci non è solo un valore aggiunto: è una necessità.
La differenza nell’esserci ed esserci efficacemente, con una comunicazione che porta a dei risultati tangibili, è l’intenzionalità nell’uso dei mezzi digitali e delle piattaforme online, social media compresi, che permettono così, con la giusta conoscenza dei mezzi e del relativo linguaggio e una chiara idea di quello che si vuole trasmettere, di avere dei risultati positivi anche da degli adempimenti obbligatori che sono andati ad arricchire, o possiamo dire ad affollare, l’agenda dello studio d’amministrazione condominiale.
Ci sono diversi canali che possono essere utilizzati per una comunicazione online e offline ma, la scelta degli stessi, deve essere guidata dal fine ultimo: come voglio essere riconosciuto?
Se l’obiettivo è essere riconosciuto come l’esperto a livello tecnico, con competenza e professionalità, non potrà mancare nella comunicazione degli approfondimenti di natura tecnica.
Uno degli errori di valutazione in ambito di comunicazione negli studi è quello di dare per scontato due cose, ovvero:
– le persone, i condòmini, non capiscano niente;
– le persone, i condòmini, non desiderino capire niente.
La mancanza d’informazione è proprio il motore di frustrazione del condòmino medio, che sfocia nel lamentarsi, tipicamente in fase assembleare:
– “mio cugino/amico avvocato/amico dell’amico mi ha detto che lei deve obbligatoriamente fare questa cosa…”;
– “ho cercato su Google e so che lei deve…”;
– “io voto contro” (qualsiasi cosa anche positiva per lui/lei, perché non la comprende).
Questi tre comportamenti sono figli di una sola cosa: mancanza di conoscenza.
L’ignoranza, nel senso letterale del termine ovvero ignorare un significato o non avere le nozioni necessarie per comprenderlo, provoca fastidio nella persona che, a livello umano, sfocia in un disagio, difficilmente mostrato nella pratica per eccesso di orgoglio chiedendo “mi può spiegare per favore?”.
Ed ecco perché è importante saper e voler comunicare, per dotare i condòmini della conoscenza necessaria per evitare di vedere le scelte, il lavoro, la presenza dell’amministratore di condominio come inesistente o inutile o sbagliata.
Ogni persona che svolge il mestiere di amministratore di condominio è a conoscenza di una mole di informazioni veramente smisurata: dalle informazioni tecniche passando per quelle pratiche, di vita quotidiana e di quieto vivere.
Il mestiere, e gli adempimenti cui sopra, portano chi svolge questa professione ad essere un’enciclopedia vivente del condominio, spesso anche un’enciclopedia dei comportamenti relazionali umani.
Non si hanno difficoltà, in sede di assemblea o in un appuntamento singolo, a spiegare, raccontare, esemplificare ogni azione, motivazione, attività, adempimento; ma spiegarlo solo a richiesta esplicita taglia fuori totalmente tutte quelle persone che, per timidezza o orgoglio, scelgono di evitare di chiedere, optando per la negatività verso ogni iniziativa svolta dall’amministratore oppure per la ricerca informazioni da canali poco convenzionali, affidandosi a opinioni di terzi.
Quindi cosa fare per ovviare a questo rendendo gli adempimenti obbligatori in capo all’amministratore di condominio utili e positivi per una comunicazione efficace?
Anticipando ogni domanda: mettendo la conoscenza al servizio della comunicazione verso gli altri.
Si può creare un video, pubblicabile su Youtube e sui social media, scrivere un post, su Facebook, Linkedin, Instagram e Google My Business, scrivere un articolo sul proprio blog, inviare una comunicazione massiva informativa, come una newsletter, inviare o consegnare un materiale cartaceo.
Questo permette di ricordare ai più che chi svolge il mestiere di amministratore di condominio ha delle responsabilità dettate dal legislatore, non solo una figura che incassa soldi e paga fatture conto terzi, inoltre, comunicando nozioni di natura condominiale si dimostra la propria competenza, oltre ad indicare tutte le informazioni utili, come i recapiti con cui comunicare con lo studio, così da responsabilizzare il condòmino all’uso dei canali corretti.
Comunicare permette di mettere paletti sull’operato ed anche di avvantaggiarsi sulle obiezioni, risparmiare tempo, rendere i condòmini più consci del loro ruolo e, soprattutto, portare una rivalutazione positiva nell’autorevolezza della figura dell’amministratore di condominio.
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di Jessica Collu, Marketing Strategist e Social Media Manager, co-founder Nerd in Studio
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