Sempre più frequenti i casi di sconosciuti che si spacciano per forze dell’ordine per accedere illegalmente alle abitazioni. Cosa fare e come difendersi, soprattutto nei condomìni con residenti fragili e anziani.
È accaduto di nuovo. Un episodio che potrebbe sembrare tratto da una fiction, ma che è invece realtà per molti condomìni italiani. Persone vestite come agenti di polizia bussano con insistenza, dichiarando falsi allarmi e chiedendo di entrare in casa. Il pericolo? Cedere alla paura o all’autorità apparente, aprendo la porta a sconosciuti che nulla hanno a che fare con le forze dell’ordine.
Chi vive in condominio, soprattutto le persone anziane o sole, è oggi più esposto che mai a queste truffe ben organizzate. È quindi urgente informare e formare i residenti su come comportarsi e su come prevenire queste situazioni, prima che si trasformino in tragedie.
Caso reale: “Qui polizia, apra subito”
A mezzanotte circa di una notte di pochi giorni fa due uomini in abiti simili a quelli della Polizia di Stato hanno bussato insistentemente alla porta di un appartamento, affermando di aver ricevuto una segnalazione dai vicini su presunte urla provenienti dall’interno. I due hanno chiesto con insistenza di poter accedere all’abitazione per effettuare controlli.
All’interno dell’appartamento, il proprietario – che in quel momento dormiva insieme alla moglie – si è insospettito: nessun urlo, nessun rumore, nessuna reale motivazione. I presunti agenti hanno insistito per oltre 20 minuti, arrivando ad affermare che, in mancanza di collaborazione, avrebbero chiamato i Vigili del Fuoco per forzare l’ingresso.
Il proprietario, con lucidità, ha deciso di non aprire e di contattare direttamente il 113. Dopo pochi minuti, i due individui si sono dileguati. Nessun intervento ufficiale era stato in realtà disposto.
Questo episodio, purtroppo, non è isolato.
Secondo i dati dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, le truffe agli anziani e le violazioni di domicilio con raggiri sono in costante crescita. In particolare:
- +18% di tentativi di accesso fraudolento spacciandosi per operatori delle forze dell’ordine (dati ISTAT 2023);
- Il 73% delle vittime ha più di 65 anni;
- Il condominio rappresenta uno dei contesti più esposti, poiché vi è una percezione diffusa di sicurezza legata alla presenza di più persone e a un presunto controllo condiviso degli spazi comuni.
Come riconoscere un falso agente?
I segnali a cui prestare attenzione sono:
- Orario insolito dell’intervento (di notte, in orari in cui nessun controllo ordinario è plausibile);
- Assenza di tesserino identificativo: un vero agente ha l’obbligo di mostrare un tesserino con fotografia, numero di matricola e distintivo;
- Pressione psicologica: frasi come “apra subito o ci saranno conseguenze”, “intervento urgente”, “non ha tempo per pensarci”;
- Mancanza di veicoli istituzionali identificabili: un’auto della Polizia o dei Carabinieri deve essere presente e riconoscibile;
- Minaccia di forzature senza ordine scritto o presenza di ufficiali giudiziari.
Cosa fare in questi casi?
Ecco sette regole d’oro per i condòmini:
- Non aprire mai la porta agli sconosciuti, neanche se vestiti da agenti.
- Contattare immediatamente il 112 o 113, segnalando la presenza sospetta.
- Verificare con i vicini se altri hanno ricevuto visite o avvisi simili.
- Richiedere l’identificazione ufficiale solo attraverso lo spioncino o parlando da dietro la porta chiusa.
- Non cedere alla fretta o alla paura: chi ha ragione non minaccia, ma spiega.
- Attivare gruppi WhatsApp di condominio o sistemi di allerta rapida.
- Informare l’amministratore, che potrà segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine locali o convocare un’assemblea straordinaria per trattare il tema sicurezza.
Il ruolo dell’amministratore e del condominio
L’amministratore non ha un potere diretto sulla sicurezza individuale, ma può:
- Sollecitare l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli spazi comuni (con apposita delibera);
- Organizzare incontri informativi con le forze dell’ordine;
- Promuovere l’adesione del condominio a reti di controllo di vicinato;
- Pubblicare avvisi nei vani scala con i numeri di emergenza e le buone pratiche in caso di visite sospette.
Viviamo in un’epoca in cui l’inganno si veste d’autorità. Non è mai stato così importante educare i condomini, tutelare i soggetti fragili, e creare una rete di sicurezza che parta dal basso. La porta di casa è sacra: aprirla non può mai essere un atto impulsivo, neanche se chi bussa sembra un poliziotto. Perché la vera sicurezza nasce dalla consapevolezza.
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di Battista Praino Amministratore
direzionerivista@condominiozeroproblemi.it