Fino a pochi anni fa, in molti condomìni italiani il portiere era una figura centrale: presente, vigile, affidabile. Accoglieva i residenti, segnalava i guasti, custodiva le chiavi e, soprattutto, fungeva da mediatore sociale tra i vicini.
Oggi, complice la progressiva scomparsa di questa figura professionale per ragioni economiche e gestionali, qualcosa di nuovo bussa – anzi, si connette – alla porta d’ingresso: l’intelligenza artificiale.
Non ha volto, ma è sempre disponibile. Non va in ferie, non ha bisogno di vacanze e può rispondere in più lingue. È l’IA applicata alla gestione condominiale. E potrebbe diventare il “portiere digitale” del futuro.
Non si tratta di un semplice assistente vocale o di un chatbot elementare. Le soluzioni IA più evolute, oggi già testate in diversi condomìni europei e in alcune realtà italiane, offrono funzionalità predittive, multicanale e contestuali. Ecco alcune delle sue funzioni operative:
– Interlocutore 24/7 per domande frequenti (orari pulizie, accensione riscaldamento, assemblee, raccolta differenziata);
– Traduttore automatico per avvisi e comunicazioni in condomìni multiculturali (via mail, app o bacheche digitali);
– Centralino intelligente, che smista segnalazioni e urgenze ai fornitori corretti;
– Assistente predittivo, che rileva anomalie nei dati e segnala guasti ricorrenti prima che si verifichino;
– Analizzatore di “sentiment” condominiale, capace di individuare escalation comunicative e potenziali conflitti tra condomini.
L’intelligenza artificiale non sostituisce la relazione umana, ma la potenzia. L’algoritmo non “bussa”, ma impara, comunica, si integra con software gestionali, cloud documentali e piattaforme di pagamento digitale.
Se ben configurata, può fare tantissime cose, come salutare i residenti per nome, ricordare scadenze amministrative, inviare notifiche empatiche e personalizzate, promuovere sondaggi condominiali o piccoli eventi digitali.
Tutto questo alleggerisce il carico dell’amministratore, aumentando la percezione di assistenza e presenza costante.
E in caso di emergenza cosa accade?
Un “portiere digitale” può essere il primo a rilevare segnali di allarme, come consumi idrici o elettrici anomali, oppure attività sospette tramite videocamere intelligenti (nel rispetto del GDPR e delle normative privacy). Ma anche guasti improvvisi che attivano alert automatici verso fornitori e amministratore.
Non sostituisce una persona fisica, ma può rappresentare la prima linea di prevenzione in un sistema integrato di sicurezza.
Può essere la risposta alle criticità storiche della comunicazione condominiale. Infatti,numerose lamentele verso gli amministratori riguardano aspetti comunicativi:“Non risponde mai alle email”,“non ci avvisa delle scadenze”,“non sa chi ha già segnalato quel guasto”.
Un sistema IA ben implementato gestisce questi aspetti in tempo reale, riducendo le incomprensioni e offrendo trasparenza nella gestione. I condomini si sentono ascoltati, informati e coinvolti.
L’IA non sostituirà l’amministratore di condominio, né tornerà ad aprire i portoni come un portiere in carne e ossa. Ma può diventare un alleato concreto e potente, liberando tempo e risorse per ciò che conta davvero: la relazione tra persone, l’attenzione alle esigenze, la capacità di prevenire anziché rincorrere i problemi.
In un’epoca in cui i condomini chiedono meno burocrazia e più empatia, il valore dell’amministratore si misurerà sempre più sulla qualità del servizio percepito. E l’IA, se usata con etica e buon senso, può riportare centralità proprio alla dimensione umana della vita condominiale.
E tu, vorresti un portiere virtuale nel tuo condominio, o preferisci ancora il biglietto scritto a mano nella bacheca?
Leggi tutti gli articoli sull’Intelligenza Artificiale

Di Claudia Morselli, esperta marketing e IA
claudia.morselli@gmail.com